giovedì 12 aprile 2012

Un barcone.. di soldi clandestini

Non mi hanno sorpreso le informazioni delle ultime settimane sulle vicende della Lega e dei suoi protagonisti "cerchio magici". Non ci voleva poi tanto a capire di che pasta fossero fatti. Basta scorrere la recente storia della nostra Italia per scoprire le mille contraddizioni di un movimento che nato dal basso si è via via accreditato nelle stanze del potere fino a farne parte integrante. Non solo. Parlando alla pancia della gente, facendo leva sulle paure, sono riusciti a veicolare l'immagine dei difensori del popolo contro le invasioni di "Roma ladrona", degli immigrati clandestini, degli infedeli e via discorrendo. Il credito acquisito e la loro immagine salvifica sono servite a Bossi e ai suoi più stretti collaboratori per consolidare un potere che si è esercitato nelle stanze, nei palazzi della vituperata Roma, nel solco di un malcostume politico assai più squallido di quello di democristiana memoria.
Oggi scopriamo che i soldi del finanziamento pubblico ai partiti, soldi della comunità italica non solo padana, sono stati utilizzati per pagare titoli di studio per il figlio e per la "badante", per auto di lusso e vacanze da sogno, per investimenti in terre lontane africane da cui far giungere in Italia cospicui interessi. I soldi, come si sa, non hanno colore e neanche etnia, sono buoni sempre! Nessun leghista del "cerchio magico" si è adoperato per respingere il barcone carico di soldi provenienti dagli interessi dell'investimento leghista in Tanzania. Nessun documento, permesso o visto d'ingresso è stato richiesto. Nessuno si è preoccupato se quei soldi fossero clandestini che giungevano in Italia senza le regolari autorizzazioni. I soldi non conoscono le frontiere, le attraversano con facilità... Per gli uomini, come si sa, è un'altra storia.

Cosa ne pensa Benigni - Video dal sito di Repubblica

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