sabato 21 dicembre 2013

Biscazziere di Stato!

La notizia mi ha lasciato perplesso. Poi vado a guardare meglio e scopro che è proprio così! Incredulo cerco approfondimenti e scopro che è peggio di quanto pensassi. Nella legge di stabilità, per racimolare altri soldi si è pensato bene di incrementare gli introiti attingendo dalle sale Bingo, dalle slot machine, dalle videolottery. In altre parole dal gioco d'azzardo. L'idea dello Stato biscazziere è molto originale ed anche molto redditizia. Peccato, però, che su un altro versante, poi, lo stesso Stato debba intervenire per curare le sempre più numerose patologie legate al gioco d'azzardo compulsivo. Intere famiglie distrutte, finite nell'indigenza grazie allo Stato che ha piazzato "la tentazione" proprio sotto casa o dietro l'angolo, l'ultima macchinetta mangiasoldi. Non ci sono soldi o peggio ancora non ci sono idee utili per incentivare l'imprenditoria giovanile, il lavoro, la cultura, il turismo, l'arte, però gli incentivi e le idee si trovano per il gioco d'azzardo. Qualcuno sosterrà che da quei proventi lo Stato può trarne beneficio in termini di maggiori servizi e investimenti, ma se non dobbiamo storcere il naso su come lo Stato si procura i soldi, tanto vale accordarci con la criminalità che, a quanto pare, è sempre in attivo nelle sue attività. Che ne so, magari con un condono sui proventi delle rapine e delle estorsioni, o magari inserendo la non tassabilità dei proventi dal traffico di droga! Insomma qualcosa si potrebbe studiare per racimolare altri soldi! La mia amara ironia, però, adesso si ferma. Davanti all'emendamento presentato dal "Nuovo centrodestrra" (verrebbe da dire ma dalle "vecchie abitudini"), approvato da una vasta area del Pd, scelta civica e accoliti, secondo il quale agli Enti Locali che contrastano lo sviluppo del "gioco d'azzardo" saranno diminuiti i finanziamenti statali, non c'è più ironia, ma solo indignazione. Alla fine non so se riusciranno nel loro intento, ma che decine di deputati e senatori, con il beneplacido palese o nascosto di alcuni componenti del governo, provino a inserire una tale normativa, mi fa crollare anche l'ultima speranza nella rinascita del nostro martoriato paese devastato dagli affaristi, dal degrado morale, civile, sociale, istituzionale.  

Franco Blandi

mercoledì 9 ottobre 2013

Imprenditori "Coraggiosi"




Da alcuni giorni le prime pagine dei giornali e i notiziari riportano in grande evidenza le notizie della nuova crisi dell'Alitalia. I manager dell'azienda chiedono interventi urgenti da parte dello Stato per risanare la situazione di crisi della società. Molti ricorderanno come solo pochi anni fa, una cordata di imprenditori "coraggiosi", in nome della salvaguardia dell'italianità della compagnia di bandiera, che "rischiava" di essere acquisita dai francesi, rilevò l'Alitalia grazie all'intervento del Governo Berlusconi che finanziò l'operazione con diversi miliardi di euro statali, che noi cittadini siamo stati chiamati puntualmente a pagare in questi anni. Il valore di quell'intervento vale quanto l'imu e l'aumento dell'Iva messi insieme. Adesso gli stessi manager "coraggiosi" e aggiungo anche "bravi", battono di nuovo cassa alle porte dello Stato per ottenere altri finanziamenti, questa volta brandendo il pericolo della perdita dei posti di lavoro, non disdegnando l'intervento dei francesi. Ora mi chiedo: esiste un presidente della Repubblica, un presidente del consiglio, un presidente della Camera o del Senato, un deputato o un senatore di qualsiasi forza politica, un consigliere regionale, un presidente di regione, un consigliere provinciale, un consigliere comunale, un consigliere di quartiere, insomma esiste qualcuno che svolga la sua mansione in nome del popolo italiano, che chieda conto a questi bravissimi manager e imprenditori dell'Alitalia?

sabato 5 ottobre 2013

Almeno il silenzio...




La politica, l'informazione, il cosiddetto Occidente, sembrano stupirsi di fronte a tragedie come quella che si sta consumando a Lampedusa. Ogni volta però lo stupore dura il breve tempo di qualche ora, di qualche giorno. Un vero 'crimine organizzato' determinato dall'indifferenza nei confronti di questi poveri sventurati, che riescono a destare interesse solo da morti. Dio mio quanto distanti, vuoti, stupidi e inutili, appaiono i politicanti nostrani, impegnati esclusivamente a garantire sopravvivenza a loro stessi e ai loro accoliti. Di fronte a tragedie come questa, visto che nulla avete fatto e nulla siete capaci di fare, abbiate almeno la decenza di tacere..



(foto LiveSicilia)

lunedì 5 agosto 2013

Il riposo postumo 


(Foto: Minatore siciliano, fotogramma tratto 

dal documentario "Surfarara" di Vittorio De Seta, 1955)
Spesso penso al luogo comune che vede noi siciliani dipinti come scansafatiche, fannulloni, poco amanti del lavoro. Anche se fosse vero, beneficeremmo, giustamente, ma immeritatamente, del riposo postumo cui avrebbero avuto diritto  i milioni di contadini, minatori, pescatori, muratori, braccianti, operai, che con il loro lavoro e con lo sfruttamento brutale cui sono stati sottoposti, hanno sfamato e arricchito buona parte del mondo: in Sicilia, nel Nord dell'Italia, nel Nord Europa, in  America Latina, in Nord America, in Australia, in Africa, In Asia. Non basterebbe il riposo di tutte le nostre vite messe insieme per affrancare la fatica millenaria di quei siciliani.

Franco Blandi

(Foto: Minatore siciliano, fotogramma tratto dal documentario "Surfarara" di Vittorio De Seta, 1955)

venerdì 21 giugno 2013

Fotografia: Ritocco o non ritocco.. questo è il problema


Sempre di più la fotografia si sta diffondendo come mezzo espressivo di massa. Sono tra quanti reputa questa diffusione come un fatto positivo, così come la diffusione della scrittura, secoli orsono, ha aperto orizzonti comunicativi inimmaginabili. Certo, ci sono stati uomini che con i loro scritti hanno contribuito a cambiare il mondo, ci hanno emozionato, fatto piangere, fatto ridere e molto altro ancora. Lo stesso accadrà e sta accadendo per la fotografia.  
Tra i temi oggetto di accanito dibattito, tra i fotografi professionisti e amatoriali, c'è quello della valenza che il fotoritocco deve avere, specie con l'avvento massiccio del digitale. E' un dibattito antico, nel quale mi inserisco per proporre la mia idea: Amo la foto naturalistica e di paesaggio e spesso vado alla ricerca di luoghi, di colori e di atmosfere che mi emozionano per condividerle con gli altri. La tecnica mi consente di catturare immagini che spesso si avvicinano a quella emozione, altre volte no. La fotografia non può, in ogni caso, riprodurre il reale in assoluto, ma un sottoinsieme di esso. E questa selezione è comunque mediata dalle nostre scelte e dalla nostra sensibilità. Il fotoritocco, come lo intendo io e come piace a me, deve cercare di aiutarmi a ripristinare quella sensazione, quel luogo, quei colori della natura e se è il caso di enfatizzarne qualche aspetto. Non ho nulla di preconcetto nei confronti delle "elaborazioni" più marcate, a volte vera e propria foto-arte, a patto di essere coscienti della diversa natura dello strumento espressivo. Massicci interventi in post produzione allontanano l'immagine fotografica dalla categoria della fotografia naturalistica o di paesaggio, conferendole la più appropriata definizione, non meno dignitosa, di elaborazione fotografica. L'arte figurativa è piena di esempi di elaborazioni che si discostano dalla natura pur rrimanendo belle ed emozionanti. Credo che occorra solo non confondere le cose. Io la penso così..