mercoledì 11 luglio 2018

Cristiano Ronaldo e i "valori" in campo

La notizia dell'acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus  ha fatto il giro del mondo in poche ore. Certo la qualità del calciatore è indiscussa ed era lecito aspettarsi le reazioni entusiastiche dei tifosi, così come i mal di pancia da parte degli avversari storici della squadra torinese.
Fuori dalle considerazioni tecniche e sportive, l'operazione in se, a mio avviso, merita qualche considerazione. Senza moralismi e preconcetti, avendo ben presente il ritorno che l'acquisto del fuoriclasse portoghese può comportare, dal punto di vista economico, la vicenda rappresenta uno specchio della società italiana e, più in generale, di quella dei paesi occidentali.
Ho scritto altre volte che il compenso riconosciuto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, al di là dei contratti e della burocrazia, esprime il valore e la considerazione che la società attribuisce a quel lavoro. In quest'ottica i numeri sono nudi e crudi e non portano preconcetti. Vi invito a leggere la tabella che segue. Ciascuno farà le proprie considerazioni.

Cristiano Ronaldo, 34 anni, "Assunto" alla Juventus
All'anno Al mese Al giorno All'ora
 €  30.000.000  €    2.500.000  € 82.192  € 16.438
Edoardo, 30 anni, ingegnere aerospaziale alla Fiat
All'anno Al mese Al giorno All'ora
 €   24.000  €  2.000  €   66  €  13
Antonio, 40 anni, operaio, assunto alla Fiat
All'anno Al mese Al giorno All'ora
 €   15.000  €  1.250  €   41  €   8
Io la mia considerazione l'ho fatta! Operai e ingegneri spaziali, sono tra di loro più vicini di quanto pensiamo e possono lottare insieme affinchè la società riconosca il giusto valore alle persone e alle loro attività e diminuisca il divario tra la considerazione sociale del lavoro svolto da un calciatore e quello che svolgono loro.


mercoledì 4 luglio 2018

Storia e storie sinistre

Mi capita almeno una volta al giorno. Ascolto senza commentare e, puntualmente, dentro di me sento accendersi un tizzone ardente. Certe volte riesco a controllare il bruciore, altre no. Oggi è una di quelle volte che non mi va di “assuppare”. 
Voi sinistri, voi sinistrorsi, voi buonisti, voi comunisti. In genere cominci così, poi giù con il disprezzo e l’odio. Intenzionalmente, la parola “sinistra”, la utilizzi come sinonimo dell’aggettivo “sinistro”, a significare bieco, torvo, cattivo. In quest’ottica, le persone “di sinistra”, per te, diventano untori, portatori di nefandezze, di sciagure indicibili per la comunità. 
So bene che facebook è il luogo meno adatto per fare analisi socio-politiche. Qualche considerazione, però, che emerge dallo stomaco e che, prudentemente, cercherò di incanalare verso la testa, la voglio fare, rivolgendomi direttamente a te, caro amico commentatore seriale. 
Senza enfasi e retorica, giova ricordare, prima a chi si professa ancora di sinistra e poi anche a tutti gli altri, che dietro, accanto e davanti a questa parola, ci sono idee, ideali, donne e uomini, che hanno fatto la storia di questo paese, garantendo ai nostri padri, a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti, condizioni di vita migliori. La conquista della democrazia dopo decenni di totalitarismo e guerre, il diritto di voto alle donne nel 1945/1946, la legge Gullo che per la prima volta stabiliva che una parte dei prodotti della terra doveva andare ai contadini che la lavoravano, la riforma agraria che ha consentito di dare le terre incolte ai contadini, lo statuto dei lavoratori che nel 1970 ha per la prima volta riconosciuto la dignità dei lavoratori, il riconoscimento della previdenza per le fasce più deboli della popolazione, le lotte per il diritto alla salute e la sanità pubblica, la scuola per tutti e non solo per chi se la poteva permettere, la battaglia per l’acqua pubblica, la lotta alla criminalità mafiosa. Potrei continuare ancora riempendo pagine e pagine, ma credo possa bastare. Tutti questi che ho elencato non sono proclami, ma lotte che hanno prodotto fatti, risultati, che hanno reso migliori le nostre condizioni di vita. Sai chi le ha fatte? Sai chi c’era alla testa? Sai chi ha controllato nel corso degli anni che giungessero a compimento? Ebbene sì, ti sembrerà strano, ma è stata LA SINISTRA. Non una parola generica, ma la Sinistra fatta di donne e uomini che, in ognuno dei contesti che ho citato, non solo hanno lottato con impegno per la collettività, ma spesso hanno sacrificato anche la loro stessa vita. Centinaia di contadini, sindacalisti, attivisti politici, volontari, sono stati barbaramente uccisi perché hanno osato sfidare il potere che voleva tenerli soggiogati, privi dei loro diritti. Piccoli uomini e piccole donne che hanno reso grande questo paese. Se oggi, per una strana magia, avessero la possibilità di leggere anche uno solo dei tuoi commenti dedicati alla parola “sinistra”, sono certo che tornerebbero in vita per chiarirti come stanno le cose! 
Caro amico che frettolosamente commenti e apostrofi chi non la pensa come te, è troppo facile liquidare la storia di un secolo senza conoscerla. Faresti bene a te stesso e alla comunità che vuoi difendere “dai sinistri”, leggendo uno qualsiasi dei libri che riguardano la storia del nostro paese. Magari non troverai tutti quegli uomini di cui ti ho parlato, perché a loro non è stato dato questo onore, ma potrai facilmente rintracciare le fonti a conferma di quanto sto scrivendo. La rete, poi, oltre ai social, possiede strumenti potentissimi di ricerca che consentono di rintracciare documenti e notizie come mai prima poteva accadere. Basta solo avere l’accortezza di verificare l’attendibilità dei siti e delle notizie. Ma questo, sono sicuro, che con un pochino d’impegno sarai capace di farlo anche tu. 
Un’ultima considerazione, forse la più amara, la dedico a chi avrebbe dovuto tutelare la storia di cui ti ho parlato e non lo ha fatto. Peggio ancora l’ha infangata, vilipesa, consentendo a te e a molti altri di deriderla e schernirla. Sono tutti quelli che a vario titolo si sono fregiati e continuano a fregiarsi di appartenere a questa storia, senza nutrire quegli ideali di cui ti ho parlato a lungo. Per bramosia di potere, per calcoli di convenienza, hanno reso opaco quello che era limpido e lucente. Hanno rinnegato, nel corso degli anni, quell’idealità che ci teneva uniti, intenti a difendere il personale e non il collettivo, i privilegi e non i diritti, gli affari e non i servizi, l’egoismo e non la solidarietà. 
A questi eredi ingenerosi devi dire grazie, perché è grazie a loro che hai avuto aperta la strada alle tue esternazioni scomposte e poco informate. Grazie a loro e ai loro comportamenti riesci a fare breccia nel sentire comune. 
Se oggi mi chiedi: “Sei di sinistra?” Ti rispondo con convinzione: “Si lo sono! e continuerò ad esserlo”. Ma se mi chiedi: “In quale partito della sinistra ti riconosci? Allora ti rispondo che non lo so! Con rabbia, perché dio solo sa quanto bisogno di sinistra c’è in questo paese, proprio adesso.