lunedì 20 agosto 2018

L'algoritmo di Facebook

Funziona! Ringrazio l'algoritmo di Facebook per il tempo che ho risparmiato evitando la lettura dei post degli amici che non vedo più sulla mia bacheca. Se avessi dovuto leggerli tutti (belli, commoventi, banali, intelligenti, brutti, condivisibili, ripugnanti, lunghi, corti, copiati e incollati), dei quasi tremila amici, avrei impiegato mesi, forse anni. A dire il vero, però, io, dell'algoritmo di Facebook, non è che mi fidi poi tanto, visto che è lui a decidere cosa io debba vedere e cosa no. E allora che faccio? 
Ho deciso, mi costruisco da solo l'algoritmo che piace a me. Quando non ho notizie di un amico a cui tengo, me le vado a cercare! Vado sul profilo di Giuseppe e vedo cosa ha scritto a proposito del ponte di Genova, ascolto la musica che ha condiviso, guardo le foto del suo ultimo compleanno, mi faccio quattro risate con l’ultima genialità di Lercio e con l’immancabile video comico. Poi, visito la pagina di Rosa, quell’altra amica che ama cucinare, una ricetta giusta per me la trovo di sicuro. E poi, ancora: non ho notizie di Antonio, magari nel frattempo si è sposato e forse ha anche dei figli. Eccolo. Dio mio quant’è invecchiato e forse il bambino che tiene in braccio non è suo figlio, ma suo nipote. 
Cercando cercando, non mi sono accorto che è già sera, anzi notte. Questo mio algoritmo funziona, ma richiede ancora troppo tempo. Ci vuole qualcosa di più veloce. Ho trovato! Faccio un bel gruppo e invito tutti gli amici, così potremo scambiarci tutte le informazioni in un solo posto e visto che ci sono ne creo uno anche su whatsApp, è più veloce e immediato. Eccoci. “Ciao come state?”. Che bello, guarda quanti cuoricini e pollici in alto, cuori, sorrisi, occhiolini. “Luigi ha abbandonato il gruppo”. Anche Rosa e Nicola. Certo, non posso pretendere che tutti siano interessati, ma vedrai, resteremo i migliori! 
Sono passati diversi giorni e i miei gruppi sono diventati dei giardini. Mazzi di fiori, buongiorno in tutte le lingue del mondo. C’è anche chi augura buona colazione, buon pomeriggio e buona merenda. Che cari, alcuni hanno appena postato l’appello a non accettare l’amicizia di un certo… boh e chi se lo ricorda come si chiama. “Giuseppe ha abbandonato il gruppo…” 
Il gruppo l’ho creato io. Magari nomino amministratore Filippo, lui è il più attivo di tutti con i fiori e i buongiorno! E poi, piano piano, senza dare troppo nell’occhio, abbandono anch’io. Che vigliacco. Niente, questo algoritmo non funziona. 
Il mio dito scorre svogliato, con ritmo cadenzato, tra i post che l’algoritmo ha deciso di farmi vedere. Neanche mi fermo a leggere. Guardo le figure, come facevo quando ero piccolo con i libri. Ogni tanto sobbalzo perchè è partito l’audio di un video che non ho fatto in tempo a far scivolare verso l’alto. Inavvertitamente il mio dito tocca un’icona che non apro quasi mai: la rubrica. Eccoli. Ci sono i numeri di Giuseppe, di Nicola, di Filippo, anche quello di Rosa! Ho deciso, li chiamo! 
“Ciao Giuseppe, come stai? Davvero? E quando? Scusami ma non lo sapevo. Spero che adesso ti senti meglio. Mi farebbe piacere vederti”.
“Ciao Nicola, quanto tempo! Ricordi le serate trascorse insieme? Ma cosa mi dici? Davvero? Sono felice per te! Scusami se non ti ho fatto gli auguri, ma non lo sapevo”.
“Rosa, che piacere sentirti, sei sempre bella! Quando è successo? Viviamo in paesi vicini eppure non avevo saputo niente, mi dispiace tanto”.
Tutti li ho chiamati. Li ho invitati qui a casa mia. La casa è grande, ma è sempre vuota. A che servono le case grandi se restano vuote? 
Adesso si è riempita, sono venuti tutti. Nicola ha portato la chitarra, Rosa ha cucinato cose buonissime, Giuseppe ha portato i fiori, quelli veri, Filippo due bottiglie di vino della sua vigna, Antonio i dolci di mandorla del suo paese.
Domenica prossima andremo tutti da Luca. Lui non può camminare, ma sono sicuro che riusciremo a convincerlo a venire nel bosco insieme a noi.