Mi piace giocare a carte scoperte. Al referendum voterò NO! Convinto e consapevole. Un no nel merito della riforma proposta, che non solo non mi convince, ma reputo dannosa, confusa ed approssimativa. Tra le tante motivazioni, che qui sarebbe lungo argomentare, sottolineo quella che a mio avviso è la più evidente: le Costituzioni si fanno o si modificano con processi condivisi che richiedono tempo e il coinvolgimento dei cittadini, della società nelle sue diverse espressioni. Una riforma di tale portata non può essere pensata e disegnata nel chiuso delle stanze del Nazareno, magari con alleati (all'epoca presentabili, oggi tra gli impresentabili) che hanno sottoscritto patti segreti. Non è peraltro immaginabile che una così importante riforma possa essere approvata in parlamento, così com'è stato, con maggioranze risicate e "variabili" a seconda delle contingenze di sopravvivenza politica. Aggiungo, avendo una discreta memoria storica, che il 90 percento della riforma proposta è fatta, nella sostanza, da provvedimenti che a più riprese sono stati teorizzati e proposti per rendere più forte il potere del Presidente del Consiglio e questo non mi piace! Basterebbe rileggere il "programma" della P2 per ritrovare la filosofia, l'essenza del progetto di riforma proposto che unito ad alcuni provvedimenti già approvati (vedi abolizione dell'art. 18, ecc ), rende chiarissimo il progetto che si sta tentando di portare a compimento.
La posta in gioco non è di poco conto, ma non credo che il mondo cesserà di esistere di fronte al risultato del referendum, sia nel caso di vittoria del no che di vittoria del si. I toni della campagna elettorale sono tali da far pensare che molti dei protagonisti siano impegnati più a difendere le loro postazioni che non a prendersi cura delle nostre istituzioni.
Trovo davvero singolare, poi, che a chi si schiera da una parte o dall'altra (ricordo che sono solo 2 le opzioni) venga rinfacciato di votare come gli impresentabili delle due parti: Berlusconi, Salvini, Grillo, e compagnia per il NO; Verdini, Alfano, De Luca, D'Anna, e altri per il SI. Come se l'espressione del proprio Voto dovesse essere necessariamente ricondotta a un padrino/padrone. Capisco che le occasioni per esprimere liberamente il Voto sono sempre di meno, ma almeno per i referendum si potrebbe evitare questo ridicolo balletto della ricerca spasmodica di cooptazione. Conosco persone stimabili che voteranno SI ed altrettante che voteranno NO. Di farabutti e disonesti ne conosco in entrambi gli schieramenti. E quindi? Ciascuno voti per convinzione, magari impieghi qualche ora del proprio tempo per cercare di capire la proposta di riforma, ma non lo faccia per rafforzare o indebolire, o magari emulare le gesta, di questo o quel leader politico.
Io voterò NO senza avere nulla da spartire con Salvini, Grillo, Meloni e Berlusconi, ma anche con De Luca, Verdini, Alfano, ......
mercoledì 30 novembre 2016
Voto No al referendum.. E quindi?
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