sabato 21 febbraio 2015

Trivelle mentali

Apprendo che nel decreto "sblocca Italia" approvato dal governo sono state rese più semplici le procedure per eseguire trivellazioni petrolifere. Addirittura le stesse valutazioni di rischio ambientale sono state rese meno rigide o addirittura, in qualche caso, non più richieste. A questo si aggiunge la volontà del governo regionale di autorizzare le trivellazioni su larga scala nel mare siciliano. Che la politica nostrana fosse miope ne abbiamo avuto prova nel corso dei decenni passati, ma mi ero illuso che quantomeno avesse imparato  dall'esperienza. In Sicilia l'avere puntato sull'ndustrializzazione, il petrolio, le raffinerie,  ha portato vantaggi solo per le multinazionali, mentre le ricadute per la nostra regione le stiamo pagando in termini di degrado, inquinamento, malattie, compromissione dello sviluppo turistico. Un falso benessere che non è servito neanche a fare invertire la rotta alla politica. Un modello di sviluppo sbagliato che ahimè continua ad essere perpetrato. Adesso nuove trivelle pronte a generare nuove illusioni, quando basterebbe guardarsi intorno per capire su che cosa occorre investire e quali siano le nostre ricchezze naturali. Altro che petrolio. Ma in questa direzione occorrono idee, strategie, scelte che questa politica non sa e non vuole fare. Una tristezza profonda pervade l'anima di chi ha sperato e spera nel rispetto della nostra terra, di chi crede in uni sviluppo rispettoso dellambiente. A volte penso davvero che se la politica siciliana fosse rimasta immobile, senza fare nulla, avrebbe causato meno danni, meno scempi.

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