mercoledì 30 novembre 2016

Voto No al referendum.. E quindi?

Mi piace giocare a carte scoperte. Al referendum voterò NO! Convinto e consapevole. Un no nel merito della riforma proposta, che non solo non mi convince, ma reputo dannosa, confusa ed approssimativa. Tra le tante motivazioni, che qui sarebbe lungo argomentare, sottolineo quella che a mio avviso è la più evidente: le Costituzioni si fanno o si modificano con processi condivisi che richiedono tempo e il coinvolgimento dei cittadini, della società nelle sue diverse espressioni. Una riforma di tale portata non può essere pensata e disegnata nel chiuso delle stanze del Nazareno, magari con alleati  (all'epoca presentabili, oggi tra gli impresentabili) che hanno sottoscritto patti segreti. Non è peraltro immaginabile che una così importante riforma possa essere approvata in parlamento, così com'è stato, con maggioranze risicate e "variabili" a seconda delle contingenze di sopravvivenza politica. Aggiungo, avendo una discreta memoria storica, che il 90 percento della riforma proposta è fatta, nella sostanza, da provvedimenti che a più riprese sono stati teorizzati e proposti per rendere più forte il potere del Presidente del Consiglio e questo non mi piace! Basterebbe rileggere il "programma" della P2 per ritrovare la filosofia,  l'essenza del progetto di riforma proposto che unito ad alcuni provvedimenti già approvati (vedi abolizione dell'art. 18, ecc ), rende chiarissimo il progetto che si sta tentando di portare a compimento.
La posta in gioco non è di poco conto, ma non credo che il mondo cesserà di esistere di fronte al risultato del referendum, sia nel caso di vittoria del no che di vittoria del si. I toni della campagna elettorale sono tali da far pensare che molti dei protagonisti siano impegnati più a difendere le loro postazioni che non a prendersi cura delle nostre istituzioni.
Trovo davvero singolare, poi, che a chi si schiera da una parte o dall'altra (ricordo che sono solo 2 le opzioni) venga rinfacciato di votare come gli impresentabili delle due parti: Berlusconi, Salvini, Grillo, e compagnia per il NO; Verdini, Alfano, De Luca, D'Anna, e altri per il SI. Come se l'espressione del proprio Voto dovesse essere necessariamente ricondotta a un padrino/padrone. Capisco che le occasioni per esprimere liberamente il Voto sono sempre di meno, ma almeno per i referendum si potrebbe evitare questo ridicolo balletto della ricerca spasmodica di cooptazione. Conosco persone stimabili che voteranno SI ed altrettante che voteranno NO. Di farabutti e disonesti ne conosco in entrambi gli schieramenti. E quindi? Ciascuno voti per convinzione, magari impieghi qualche ora del proprio tempo per cercare di capire la proposta di riforma, ma non lo faccia per rafforzare o indebolire, o magari emulare le gesta, di questo o quel leader politico.
Io voterò NO senza avere nulla da spartire con Salvini, Grillo, Meloni e Berlusconi, ma anche con De Luca, Verdini, Alfano, ......

martedì 12 aprile 2016

10 ragioni per andare a votare al referendum del 17 aprile

Le mie 10 ragioni per andare a votare al referendum del 17 aprile e perché voto SI.


1. VADO A VOTARE per potermi esprimere liberamente, perché non accetto l'imposizione di chi vorrebbe che restassi a casa o andassi al mare. 
2. VADO A VOTARE perché le occasioni per esprimermi sono sempre più rare e non voglio delegare le mie idee a una classe politica che non mi rappresenta più!
3. VOTO SI per bloccare l'estrazione senza limite di tempo di petrolio e gas dai giacimenti sottomarini, economicamente utili solo alle compagnie petrolifere (una percentuale ridicola va allo Stato). 
4. VOTO SI per scongiurare il pericolo reale, già presente, di inquinamento del mare, oggi ancora più pressante visto che chi deve controllare non controlla, chi deve farsi controllare briga per truccare i dati (addirittura sostituendo le cozze inquinate attaccate alle piattaforme con cozze fresche!!) Emoticon wink
5. VOTO SI per lanciare un segnale chiaro a favore delle energie rinnovabili, non inquinanti, ecocompatibili (oggi la tecnologia consente di pensare ad un futuro senza petrolio).
6. VOTO SI per far capire che il mare pulito, le energie rinnovabili, lo sviluppo equilibrato, producono di gran lunga più ricchezza del petrolio estratto in mare.
7. VOTO SI perché comprendo benissimo gli interessi che accomunano le lobby dei petrolieri a una parte della politica. Interessi che nulla hanno a che fare con il bene comune e molto con il profitto di pochi.
8. VOTO SI perché oggi più di ieri, dopo lo scandalo Total, appare chiaro il perché il governo si sia pronunciato per il sabotaggio del referendum.
9. VOTO SI perché la dipendenza dal petrolio continua a sorreggersi sugli interessi economici dei paesi produttori e delle compagnie petrolifere. Non manca la tecnologia, ma la volontà di cambiare direzione. Non a caso si sono fatte e continuano a farsi guerre, anche vicino casa nostra, in nome del petrolio.
10. VOTO SI perché voglio pensare anche a chi verrà dopo di me, vorrei consegnargli un ambiente migliore di quello che ho ereditato.


Franco Blandi

sabato 30 gennaio 2016

Family Day

Rispetto per chi manifesta per affermare le proprie idee. Mi piacerebbe però ricevere qualche risposta a queste domande:
1. Garantire diritti e condizioni di vita più serene a chi decide di vivere insieme,  indipendentemente dal loro sesso, è inaccettabile?
2. Un bambino che ha già una madre o un padre non ha diritto a continuare a vivere pienamente con il proprio genitore che vive una nuova e diversa storia d'amore?
3. I bambini hanno diritto alla vita ed alla felicità. E' così fastidioso se ad occuparsi  di un bambino abbandonato sia un uomo o una donna, due uomini o due donne, purché persone perbene?
4. Quando si dice che i bambini devono vivere all'interno di una famiglia fatta da un uomo e una donna, come la mettiamo con i tanti bambini ospitati in istituti religiosi che non ne favoriscono di certo l'adozione e dove le figure di riferimento sono quelle di suore?

Le religioni, purtroppo, sembrano non accorgersi della vita reale delle persone. E quando se ne rendono conto... sono già passati secoli.
Lo Stato, però, deve garantire diritti e condizioni di vita accettabili a tutti, senza distinzione alcuna!
Per i laici la Costituzione è il riferimento.
Per i credenti dovrebbe essere la Misericordia!

venerdì 29 gennaio 2016

Ti racconto una fotografia - TOGO #1

Lomè, Togo, Agosto 2000



Le osservavo la mattina, appeno uscito da quella che era diventata la nostra casa di Lomè. Le vedevo già posizionate nel loro capanno ai bordi della strada di terra rossa. Un piatto ospitava frutti di papaia, altre volte ananas o arachidi, che proponevano ai passanti senza insistere più di tanto. Non c'erano turisti lungo quella strada, solo gente del posto. Mi guardavano con sospetto, forse era la prima volta che vedevano un uomo bianco. La loro diffidenza durò poco. Mi avvicinai e chiesi uno dei loro frutti tenendo in mano una monetina. La più piccola delle tre si avvicinò al piatto, scelse il frutto di papaia più grosso e me lo diede sorridendomi. Pagai e andai via. Da quel momento ogni mattina era come se mi aspettassero. Le trovavo insieme ad altri bambini nel cortile della casa che ci ospitava. Poco a poco ho capito che tra di loro erano tutti parenti. Un nucleo familiare numeroso nel quale uomini, donne, anziani e bambini, vivevano in piccole case tra di loro adiacenti, una delle quali era la nostra. Quei bambini non sapevano esattamente chi fossi, ma mi accolsero con gioia, così come solo i bambini sanno fare, condividendo con  me ciò che avevano. E non era tanto.
Franco Blandi      

mercoledì 27 gennaio 2016

Una memoria per ogni giorno, non un giorno della memoria

Oggi è la giornata della Memoria. Oltre 15.000.000 (quindicimilioni) le vittime dell'Olocausto. Uomini, donne, bambini, trucidati nei campi di sterminio dai nazisti con la complicità dei fascisti. Gli “indesiderabili” li chiamavano: Ebrei, omosessuali, Rom, Sinti, comunisti, partigiani, ecc.
Leggere in questi giorni sui social network o ascoltare in tv i commenti di persone comuni intrisi di razzismo e di assurdi pregiudizi, provoca rabbia. Controbattere con ragionevolezza è spesso inutile.  I temi prediletti sono i soliti: i migranti tutti delinquenti, gli omosessuali tutti “schifosi”, gli islamici tutti terroristi, i rom tutti ladri, ecc. Quando, però, ad esprimere simili concetti sono persone che svolgono funzioni di responsabilità in campo politico, sociale o educativo, allora il discorso cambia. Ho visto insegnanti, educatori, persino preti, fare a gara a chi la sparava più grossa. Non è in discussione la libertà di pensiero, perché si tratta di pensieri portatori di odio che nulla hanno a che fare con la libertà. Fare da amplificatore a tesi che producono violenza, quando si ha un ruolo educativo, lo trovo disdicevole, disgustoso.
Una giornata dedicata alla memoria è si importante, ma occorre una memoria quotidiana che sia alimentata dalla politica, dalla scuola, dalle religioni non con proclami di buone intenzioni, ma con l'esempio e l'esercizio concreto di tolleranza e solidarietà. Solo così quei nostri fratelli non saranno morti invano.