venerdì 12 ottobre 2012

"Manciatari" più di Lucio Lucinio Lucullo



"Manciatari". E' con questo termine dialettale, molto popolare in Sicilia, che spesso vengono dipinti i politici. Sicuramente questa espressione ha un sapore qualunquista. A ben guardare, però, gli ultimi sviluppi relativi alle spese allegre sostenute da esponenti di partiti politici, nelle regioni, nelle provincie e nei comuni, rendono questo termine premonitore degli eventi attuali! Lungimiranza popolare? Forse. Gli scandali che hanno riguardato esponenti della Lega, del Pdl, del Pd, dell'Idv, della Margherita, alla regione Lazio, alla regione Lombardia, a quanto pare anche alla provincia di Firenze, pur se diversi per peso e valenza "criminale", sembrano avere in comune un unico elemento: il cibo! In tutti gli episodi spuntano fuori fatture, scontrini, giustificativi di cene, pranzi, banchetti che fanno concorrenza a quelli divenuti leggendari del generale romano Lucio Lucinio Lucullo! Scorrendo la lista delle pietanze consumate e la loro quantità, viene subito spontaneo chiedersi: "ma quanto ..bip.. mangiano?". Ho approssimativamente calcolato, secondo quanto emerso finora, che con quello che hanno speso in un anno per cibo i vari Fiorito, Lusi, Formigoni (ospite dei suoi amici indagati) e a quanto pare anche di Renzi quando era presidente della provincia di Firenze, si potevano sfamare, nello stesso anno, circa 500 famiglie! Il problema sta nel fatto che non si sono "alimentati" a spese loro, ma i conti nei ristoranti e alberghi più esclusivi sono stati pagati da tutti noi. Li hanno pagati anche quelle famiglie che ogni giorno non sanno cosa mettere in tavola! Racconta Plutarco a proposito di Lucullo, che egli visse la prima parte della sua vita dedicandosi alle imprese militari e politiche, mentre nella seconda, abbandonati gli incarichi, si dedicò allo sfarzo, al lusso, ai mitici banchetti! I "nostri" sono andati oltre, hanno concentrato in un tempo unico il potere, l'arroganza, l'ostentazione! "Manciatari", dunque, ben oltre ogni luculliana memoria!!!   


Franco Blandi

mercoledì 10 ottobre 2012


Siamo sicuri che sia questo il nuovo che avanza?


Oggi Grillo è approdato in Sicilia a nuoto. Benvenuto! Grande esperto ed utilizzatore dei mass media, continua la sua campagna mediatica tra la rete ed eventi pittoreschi come la nuotata odierna. A dire il vero almeno questa modalità non risulta molto nuova. Basti pensare alle storiche nuotate di Mussolini, Mao, Saddam Hussein e altri dittatori in cerca di amene località dove far sfoggio della loro presunta prestanza fisica. Il popolo spesso applaudiva, affascinato dalle gesta del dittatore, pronto a giurare ancora una volta eterna sottomissione. Certo, il paragone con Grillo non regge in quanto lui dittatore non è, almeno non ancora, anche se qualcuno dall'interno del movimento 5 stelle la pensa diversamente. 
Fare breccia sul malcontento vero e giustificato non è poi così difficile, per un comico, poi, risulta ancora più facile. Più complicato è proporre delle idee che siano credibili e praticabili. Grillo ha il merito di avere combattuto a testa bassa un certo modo di fare della politica e dei suoi rappresentanti, ma adesso che si accinge a proporsi come possibile guida del paese, qualche dubbio me lo fa nascere. Premetto che ne ha pieno diritto come qualsiasi altro cittadino italiano e quindi non è in discussione la legittimità delle sue aspirazioni. Piuttosto desta perplessità l'insieme delle sue idee-programma che se prese singolarmente, alcune, sono non solo condivisibili, ma anche intelligenti. Il problema maggiore, a mio avviso, sta nell'assenza del quadro d'insieme che deve contenere queste idee. Ecco allora che in assenza spuntano gli slogan che hanno facile presa sul popolo. Ecco che tra una battuta e l'altra carpire il consenso diventa un gioco da ragazzi, se si tiene conto che  lo stesso popolo non solo è incazzato, ma anche disperato e senza prospettive.
Siamo sicuri che sia nuovo tutto questo? Del resto anche Grillo tra il serio ed il faceto ha dichiarato: "Dopo Garibaldi e gli Americani, adesso sono arrivato io...". Sarà un bene? Se dovesse ripercorrere le orme dei precedenti sbarchi apriremmo un altro capitolo di storia parecchio ambiguo.. Ma Grillo non è Garibaldi e non è americano, allo stesso modo mi auguro che i siciliani siano cresciuti dall'Unità d'Italia ad oggi!!

Franco Blandi   




venerdì 5 ottobre 2012

Elezioni in Sicilia: poche idee, ma confuse! E’ possibile un’alternativa?


Ho deciso di votare e sostenere Giovanna Marano. Lo dico subito in modo da sgombrare il campo da fraintendimenti e così anche quello che mi accingo a scrivere apparirà di parte, come io voglio che sia. 

Siamo in piena campagna elettorale per le elezioni regionali in Sicilia e ci si aspetterebbe di vedere i candidati esporre i loro programmi, magari confrontandosi e fornendo agli elettori degli spunti e degli argomenti che possano contribuire a marcare le differenze. Ogni elettore, così, potrebbe stabilire, in base a dei "questo mi sta bene" o a dei "questo non mi sta bene", per chi votare. E invece? E invece no! Capisco l'imbarazzo di alcuni candidati alla presidenza. 

Partiamo da Musumeci, candidato del Pdl, che si trova a doversi barcamenare tra le macerie di ciò che resta di quel partito nel post Berlusconi, nel post Lega, nel post Fiorito ecc. ecc. Di quali idee e programmi deve parlare? Di quelli fallimentari, clientelari e affaristici messi in atto dal "cuffarismo" e dal "lombardismo", che oggi rinnega e critica ma che ha contribuito a portare alla presidenza della regione? 

Per non parlare del pittoresco Miccichè che sembra incarnare quel personaggio tanto caro a mio nonno: "u spavintatu du presepiu". Sembra sorprendersi di tutto, critica tutti e tutto, protesta contro tutti e tutto. Come se in questi anni fosse stato lontano dal potere e dalla politica che ha governato il nostro paese e la nostra regione. Potrebbe benissimo girare la testa ed indirizzare le sue stravaganti lamentele ai suoi compagni di viaggio vecchi e nuovi, da Berlusconi a Lombardo, con tutto quello che ci sta in mezzo. 

Che dire di Crocetta? Tanta delusione. La decisione di mettere la sua faccia e la sua storia al servizio dell'Udc e di quella parte del Pd che ha contribuito a tenere in piedi il peggiore governo della regione (in questo triste primato battere Cuffaro sembrava impossibile), non trova alcuna giustificazione. Mi fa anche tenerezza quando cerca di conciliare le aspettative dei “cugini” di Cuffaro, quelle degli innamorati di Lombardo presenti nel PD e la sua “rivoluzione”. 

Una cosa che sembra accomunare i tre candidati, che secondo i sondaggi si contenderanno la carica di presidente della Regione Siciliana, è la scarsa propensione a proporre idee sensate, ma soprattutto facilmente distinguibili da quelle dei contendenti. Ed allora inizia il festival della demagogia che si esplicita in chi la spara più grossa o in chi ne spara di più! Come dire.. poche idee, ma confuse! 

Nel momento più triste e buio per i siciliani, per i tanti giovani senza prospettive, per l'economia, per la stessa politica, la Sicilia meriterebbe prospettive migliori e nuove. Ci sono? Io credo di si. Io le ho riscontrate in Giovanna Marano, candidata alla presidenza di un cartello di forze della sinistra, che sa proporsi in maniera convincente e può parlare finalmente di idee e programmi in maniera competente. Mite, ma combattiva, sta affrontando una campagna elettorale difficile, tutta in salita, con dignità e con coraggio. Il progetto politico avviato da Fava e portato avanti in tandem con Giovanna Marano, prevede un programma condiviso che si arricchisce di contenuti proposti ed editabili da ogni cittadino. Ogni incontro, dibattito, incontro sul web, diventa l’occasione di un confronto serio ed articolato che produce conoscenza e condivisione. E’ questa a mio avviso la strada che può portare finalmente ad un governo serio della nostra regione. Ci riusciremo? Lo spero! Certo, sembra impossibile sconfiggere anche uno solo dei tre candidati maggiormente accreditati, ma c’è un’enorme quota di persone incazzate e deluse da raggiungere alle quali spiegare che piuttosto che pensare all’astensionismo o al populismo qualunquista, hanno la possibilità di sostenere l’unica vera innovazione della politica regionale siciliana. 

Franco Blandi