sabato 8 dicembre 2012

Mi manca


Non parlo quasi mai delle mie cose, quelle più intime... di quelle assenze non parlerò. Ma una voglio raccontarla, forse, in qualche modo, ahimè, spero di no,  legata alle altre o che magari le amplifica.
Non ci vediamo da oltre un anno ed è un tempo infinito. Non che prima ci vedessimo spesso, ma quantomeno nell'arco dell'anno capitava di incontrarci più volte. Ci conosciamo da quasi trent'anni. Non sono andato via, sono rimasto dov'ero. Mi chiedo di chi sia la colpa. Spesso capita che la colpa, le colpe non stiano tutte da una parte, ma in questo caso, in questa storia non so trovarne di mie.  Ho sempre fatto in modo di meritarmi la sua presenza impegnandomi oltre il concetto di dovere, andando oltre a quel "minimo" che ogni rapporto richiede. Non che ne fossi legato morbosamente, ma quando vedevo che arrivava mi sentivo appagato perchè avevo fatto tutto ciò che potevo per meritarmi la sua presenza. Ancora adesso, dopo altre un anno di sua assenza, continuo ogni mattina ad alzarmi e fare tutto ciò che sento sia giusto fare perchè ritorni, anche con più impegno di prima, come se non fosse successo nulla. Mi manca e non posso negarlo, come molte altre cose, ma a volte sento che a mancarmi sia soprattutto la dignità che come persona sento di perdere ogni giorno di più. Non tutti sanno e i molti che sanno non capiscono. Anche se i più sensibili si accorgono del mio malcelato tentativo di ostentare sicurezza e di fare finta di nulla, ci sono quelli che addirittura non ci credono e magari pensano che i mie siano solo capricci. Certo, non sono soltanto io a sentire questa assenza. Molti come me vivono l'analoga sensazione di distacco, forse anche di abbandono e cadono nella disperazione più nera. Io voglio resistere e spero sempre di farcela, anche se ogni giorno che passa sento sempre di più la sua assenza, il senso di vuoto che fa apparire tutto più complicato. La sera resto nel balcone di casa mia a guardare lo spettacolo della natura, mentre sogno di svegliarmi una mattina e scoprire che il mio stipendio è ritornato.. magari non da solo.. per sempre!

Franco Blandi

venerdì 12 ottobre 2012

"Manciatari" più di Lucio Lucinio Lucullo



"Manciatari". E' con questo termine dialettale, molto popolare in Sicilia, che spesso vengono dipinti i politici. Sicuramente questa espressione ha un sapore qualunquista. A ben guardare, però, gli ultimi sviluppi relativi alle spese allegre sostenute da esponenti di partiti politici, nelle regioni, nelle provincie e nei comuni, rendono questo termine premonitore degli eventi attuali! Lungimiranza popolare? Forse. Gli scandali che hanno riguardato esponenti della Lega, del Pdl, del Pd, dell'Idv, della Margherita, alla regione Lazio, alla regione Lombardia, a quanto pare anche alla provincia di Firenze, pur se diversi per peso e valenza "criminale", sembrano avere in comune un unico elemento: il cibo! In tutti gli episodi spuntano fuori fatture, scontrini, giustificativi di cene, pranzi, banchetti che fanno concorrenza a quelli divenuti leggendari del generale romano Lucio Lucinio Lucullo! Scorrendo la lista delle pietanze consumate e la loro quantità, viene subito spontaneo chiedersi: "ma quanto ..bip.. mangiano?". Ho approssimativamente calcolato, secondo quanto emerso finora, che con quello che hanno speso in un anno per cibo i vari Fiorito, Lusi, Formigoni (ospite dei suoi amici indagati) e a quanto pare anche di Renzi quando era presidente della provincia di Firenze, si potevano sfamare, nello stesso anno, circa 500 famiglie! Il problema sta nel fatto che non si sono "alimentati" a spese loro, ma i conti nei ristoranti e alberghi più esclusivi sono stati pagati da tutti noi. Li hanno pagati anche quelle famiglie che ogni giorno non sanno cosa mettere in tavola! Racconta Plutarco a proposito di Lucullo, che egli visse la prima parte della sua vita dedicandosi alle imprese militari e politiche, mentre nella seconda, abbandonati gli incarichi, si dedicò allo sfarzo, al lusso, ai mitici banchetti! I "nostri" sono andati oltre, hanno concentrato in un tempo unico il potere, l'arroganza, l'ostentazione! "Manciatari", dunque, ben oltre ogni luculliana memoria!!!   


Franco Blandi

mercoledì 10 ottobre 2012


Siamo sicuri che sia questo il nuovo che avanza?


Oggi Grillo è approdato in Sicilia a nuoto. Benvenuto! Grande esperto ed utilizzatore dei mass media, continua la sua campagna mediatica tra la rete ed eventi pittoreschi come la nuotata odierna. A dire il vero almeno questa modalità non risulta molto nuova. Basti pensare alle storiche nuotate di Mussolini, Mao, Saddam Hussein e altri dittatori in cerca di amene località dove far sfoggio della loro presunta prestanza fisica. Il popolo spesso applaudiva, affascinato dalle gesta del dittatore, pronto a giurare ancora una volta eterna sottomissione. Certo, il paragone con Grillo non regge in quanto lui dittatore non è, almeno non ancora, anche se qualcuno dall'interno del movimento 5 stelle la pensa diversamente. 
Fare breccia sul malcontento vero e giustificato non è poi così difficile, per un comico, poi, risulta ancora più facile. Più complicato è proporre delle idee che siano credibili e praticabili. Grillo ha il merito di avere combattuto a testa bassa un certo modo di fare della politica e dei suoi rappresentanti, ma adesso che si accinge a proporsi come possibile guida del paese, qualche dubbio me lo fa nascere. Premetto che ne ha pieno diritto come qualsiasi altro cittadino italiano e quindi non è in discussione la legittimità delle sue aspirazioni. Piuttosto desta perplessità l'insieme delle sue idee-programma che se prese singolarmente, alcune, sono non solo condivisibili, ma anche intelligenti. Il problema maggiore, a mio avviso, sta nell'assenza del quadro d'insieme che deve contenere queste idee. Ecco allora che in assenza spuntano gli slogan che hanno facile presa sul popolo. Ecco che tra una battuta e l'altra carpire il consenso diventa un gioco da ragazzi, se si tiene conto che  lo stesso popolo non solo è incazzato, ma anche disperato e senza prospettive.
Siamo sicuri che sia nuovo tutto questo? Del resto anche Grillo tra il serio ed il faceto ha dichiarato: "Dopo Garibaldi e gli Americani, adesso sono arrivato io...". Sarà un bene? Se dovesse ripercorrere le orme dei precedenti sbarchi apriremmo un altro capitolo di storia parecchio ambiguo.. Ma Grillo non è Garibaldi e non è americano, allo stesso modo mi auguro che i siciliani siano cresciuti dall'Unità d'Italia ad oggi!!

Franco Blandi   




venerdì 5 ottobre 2012

Elezioni in Sicilia: poche idee, ma confuse! E’ possibile un’alternativa?


Ho deciso di votare e sostenere Giovanna Marano. Lo dico subito in modo da sgombrare il campo da fraintendimenti e così anche quello che mi accingo a scrivere apparirà di parte, come io voglio che sia. 

Siamo in piena campagna elettorale per le elezioni regionali in Sicilia e ci si aspetterebbe di vedere i candidati esporre i loro programmi, magari confrontandosi e fornendo agli elettori degli spunti e degli argomenti che possano contribuire a marcare le differenze. Ogni elettore, così, potrebbe stabilire, in base a dei "questo mi sta bene" o a dei "questo non mi sta bene", per chi votare. E invece? E invece no! Capisco l'imbarazzo di alcuni candidati alla presidenza. 

Partiamo da Musumeci, candidato del Pdl, che si trova a doversi barcamenare tra le macerie di ciò che resta di quel partito nel post Berlusconi, nel post Lega, nel post Fiorito ecc. ecc. Di quali idee e programmi deve parlare? Di quelli fallimentari, clientelari e affaristici messi in atto dal "cuffarismo" e dal "lombardismo", che oggi rinnega e critica ma che ha contribuito a portare alla presidenza della regione? 

Per non parlare del pittoresco Miccichè che sembra incarnare quel personaggio tanto caro a mio nonno: "u spavintatu du presepiu". Sembra sorprendersi di tutto, critica tutti e tutto, protesta contro tutti e tutto. Come se in questi anni fosse stato lontano dal potere e dalla politica che ha governato il nostro paese e la nostra regione. Potrebbe benissimo girare la testa ed indirizzare le sue stravaganti lamentele ai suoi compagni di viaggio vecchi e nuovi, da Berlusconi a Lombardo, con tutto quello che ci sta in mezzo. 

Che dire di Crocetta? Tanta delusione. La decisione di mettere la sua faccia e la sua storia al servizio dell'Udc e di quella parte del Pd che ha contribuito a tenere in piedi il peggiore governo della regione (in questo triste primato battere Cuffaro sembrava impossibile), non trova alcuna giustificazione. Mi fa anche tenerezza quando cerca di conciliare le aspettative dei “cugini” di Cuffaro, quelle degli innamorati di Lombardo presenti nel PD e la sua “rivoluzione”. 

Una cosa che sembra accomunare i tre candidati, che secondo i sondaggi si contenderanno la carica di presidente della Regione Siciliana, è la scarsa propensione a proporre idee sensate, ma soprattutto facilmente distinguibili da quelle dei contendenti. Ed allora inizia il festival della demagogia che si esplicita in chi la spara più grossa o in chi ne spara di più! Come dire.. poche idee, ma confuse! 

Nel momento più triste e buio per i siciliani, per i tanti giovani senza prospettive, per l'economia, per la stessa politica, la Sicilia meriterebbe prospettive migliori e nuove. Ci sono? Io credo di si. Io le ho riscontrate in Giovanna Marano, candidata alla presidenza di un cartello di forze della sinistra, che sa proporsi in maniera convincente e può parlare finalmente di idee e programmi in maniera competente. Mite, ma combattiva, sta affrontando una campagna elettorale difficile, tutta in salita, con dignità e con coraggio. Il progetto politico avviato da Fava e portato avanti in tandem con Giovanna Marano, prevede un programma condiviso che si arricchisce di contenuti proposti ed editabili da ogni cittadino. Ogni incontro, dibattito, incontro sul web, diventa l’occasione di un confronto serio ed articolato che produce conoscenza e condivisione. E’ questa a mio avviso la strada che può portare finalmente ad un governo serio della nostra regione. Ci riusciremo? Lo spero! Certo, sembra impossibile sconfiggere anche uno solo dei tre candidati maggiormente accreditati, ma c’è un’enorme quota di persone incazzate e deluse da raggiungere alle quali spiegare che piuttosto che pensare all’astensionismo o al populismo qualunquista, hanno la possibilità di sostenere l’unica vera innovazione della politica regionale siciliana. 

Franco Blandi




lunedì 17 settembre 2012


Sono Tornati, ma non possono essere loro..

Puntualmente arriva la stagione elettorale e come ogni volta si porta dietro le inevitabili "facce da manifesto" che vediamo in bella vista su muri e spazi dei nostri paesi e città. Addirittura c'è chi è partito con la campagna elettorale per le regionali siciliane in anticipo rispetto alla stessa presentazione delle liste. Le liste non ci sono ancora, ma i manifesti con i candidati si! Lungimiranza preventiva o mettere le mani avanti per evitare spiacevoli sorprese? Boh.. Sta di fatto che la cosa che più sorprende è notare l'assoluta somiglianza dei candidati odierni con quelli di cinque anni fa o anche di dieci anni fa, in qualche caso la somiglianza supera il ventennio. Qualcuno vuole convincermi che non si tratta di somiglianza, ma che sono proprio gli stessi, quelli di sempre. Non può essere, non ci credo! Dopo la crisi più grave dal secondo dopoguerra, la situazione di disastro nella quale si trova la Sicilia, gli scandali e le butade del berlusconismo, le centinaia di migliaia di posti di lavoro persi, è ancora possibile che a ricandidarsi siano sempre gli stessi? No, non può essere. Qualcuno sostiene addirittura che alcuni abbiano deciso di ricandidarsi, dopo aver fatto a vario titolo visita alle patrie galere, perchè così riusciranno a gestire meglio la loro situazione giudiziaria. Se fosse vero non potrei sopportare quel manifesto di sei metri di larghezza e tre di altezza che ogni mattina vedo di fronte casa mia, con quella faccia rubiconda e simpatica di chi, uscito fresco di galera, invita gli elettori a votarlo ".. Per una buona politica" o quello di chi promette impegno per 365 giorni all'anno, come ha fatto negli ultimi venti (si fosse impegnato un pochino di meno avrebbe fatto meno danni). Capite che non può essere vero, altrimenti in che mondo vivremmo!! 

Poi, un amico, con fare bonario, mi da una pacca sulla spalla quasi a compatirmi e aggiunge: "Non solo è vero, ma vedrai che li voteranno pure...". Sono disposto a credere che sono "loro" e non candidati somiglianti, ma a questo non posso e non voglio credere, altrimenti...

giovedì 23 agosto 2012

Amore in piena..

È facile amare chi ti ama. Più difficile è amare chi ti manifesta indifferenza, chi ti tiene lontano, chi non si interessa a te e alla tua vita. È difficile amare chi sa ferirti e umiliarti sapendo di ferire e umiliare. Ma se nella tua vita, nonostante tutto questo, riuscirai ad amare chi ti tratta così, sarai testimone di un amore strano ma assoluto che ti farà sentire forte nella tua vulnerabilità, che ti farà sentire il cuore pieno di quell'amore che non riesce ad arrivare a destinazione. Come un  amore liquido che si accumula, che abita nel tuo cuore, che  cresce sempre di più.. fino a straripare impetuoso oltre ogni limite fisico, corporeo. E quando queste acque avranno invaso le pianure indifferenti  depositando il fertile sedimento dell'amore, come lievito  mille fiumi, mille rigagnoli si faranno strada travolgendo ogni cosa. Tutti senza alcuna resistenza si lasceranno trasportare dalla corrente. Nessuno vorrà mai più tornare indietro.

lunedì 16 luglio 2012

La mia casa

Mi muovo tra stanze familiari percorrendo spazi conosciuti e altri da esplorare, come in un palazzo a più piani collegati da scale traballanti e improbabili ascensori.. Spesso mi fermo al piano terreno, quello "personale", rovistando nella caotica e fredda stanze degli affetti, annaspando lentamente in quella dei ricordi, quindi a picconate cerco di aprire un varco in quella del futuro che non ha finestre. 
Non faccio in tempo a muovermi tra queste stanze che un suono stridulo e sinistro mi porta a correre lungo le scale per raggiungere il piano "lavoro" dove sono a rischio le stesse mura portanti. Cammino in queste stanze osservando con rabbia le macerie che ogni giorno si accumulano in quantità superiori a quanto io riesca a rimuoverne. 
Salgo ancora e per le scale incontro uomini, donne, bambini che guardano fissi nella stessa vuota direzione. Giunto al piano "Sociale" sono frastornato dalle voci delle tante persone che si muovono in tutte le direzioni, da una stanza all'altra, poi si arrestano e prendono una nuova direzione, poi ancora, ancora, senza mai arrestarsi. Mi muovo lento tra quelle stanze che mi appaiono estranee, vuote. Nessuno nota nessuno.
Scappo via.. ancora un piano. Apro una porta e sono sul terrazzo. Non ci sono muri, solo alberi che puntano maestosi verso il cielo. Niente pavimenti, solo terra e erba. Il silenzio delle voci è riempito dal canto delle cicale, dal dialogo di piccoli uccelli e dallo scorrere dell'acqua lungo un ruscello che va verso il mare calmo. La sera sta per arrivare preannunciata dal cambio scena del sole che con lo sfumare lento del cielo in tinte che prima di scurirsi si accendono di oro, lascia la scena alla luna ed alle stelle impazienti. Dormirò qui, è la mia casa. 




domenica 1 luglio 2012



Chi erano I furiosi del Padiglione 14 del Manicomio di Collegno?

Nel 1996 l’Associazione socioculturale La Grande Rondine prende in gestione il padiglione numero 14 dell’ex ospedale psichiatrico di Collegno (TO), ora Parco Generale Dalla Chiesa, trasformandolo in un centro d’incontro comunale. Prima della Legge Basaglia e della conseguente chiusura dei manicomi, questo particolare padiglione era destinato ad ospitare i cosiddetti “furiosi”, ovvero i “malati di mente” considerati più pericolosi per sé e per gli altri, che vivevano in piccole stanze guardati a vista da un buco nella porta.
L’intento dei soci dell’Associazione è quello di trasformare questo spazio di sofferenza e di detenzione forzata in un luogo di libertà espressiva e creativa, solidarietà e gioia.
La performance teatrale I Pazzi di Piero Dottola con la regia di Haykel Rahali è stato un primo appuntamento per ricordarci cosa erano questi spazi e darci modo di ipotecare un nuovo futuro creativo per essi.
La messa in scena originale ha portato gli attori in mezzo al pubblico, i pazzi…nel loro vagare senza meta è come se si fossero riappropriati degli spazi che la nostra “razionalità” ha relegato in ambiti e scopi ben precisi. Vivere lo spazio, il “luogo” per quello che è, per il suo esistere. La regia di Haykel Rahali, “fuori” dalla convenzione teatrale del palco, “dentro” il corridoio trasformato in spazio di libertà - nonostante la sua genesi di costrizione- ha ricreato il significato della follia come svincolo da ogni “accomodamento”, anche e soprattutto spaziale. E dunque questi folli “vanno” e basta, come ogni folle che si rispetti, e creano traiettorie casuali dello spirito e del corpo. Dunque da una parte noi, spettatori, inchiodati sulle nostre seggiole incollate alle pareti, e in mezzo loro, “i pazzi” liberi finalmente di vagare, finalmente riscattati dalla servitù delle convenzioni.
Peccato per chi non c'era! Gli attori sono riusciti anche quando non parlavano a trasmettere l'angosciosa esistenza dei loro personaggi. Sguardi intensi, movenze misurate, ma drammaticamente estreme nel descrivere il disagio della malattia. Bravissimi tutti e chapeau Monsieur Haykel Rahali!

Performance teatrale da I pazzi di Pietro Dattola
regia: Haykel Rahali 
interpreti:Silvia Bello, Alessandro Cozza, Martina D'Alonzo, Claudia Fassina, Marina Hassan, Eradis Josende Oberto, Luana Romano, Luca Sasso, Stefano Trecca, Alex Zacchello.

domenica 22 aprile 2012


Memores Domini 


Leggo in questi giorni delle indagini che riguardano il Governatore della Lombardia Formigoni, dei suoi amici di "Comunione e Liberazione" e dei loro rapporti con Pierangelo Daccò, definito un "faccendiere della sanità", finito in carcere alcuni mesi fa. Tralascio le responsabilità penali che saranno accertate dall'inchiesta della magistratura e vorrei brevemente concentrarmi su quanto appurato a proposito delle vacanze ai Caraibi e in Sardegna e delle cene che il generoso Daccò avrebbe "offerto" per anni a Formigoni e ai suoi amici ciellini. Vacanze e cene per centinaia di migliaia di euro spesi tra resort di lusso, barche da sogno, luoghi da favola. Se queste "attenzioni" fossero fatte dall'imprenditore della sanità Daccò per ottenere i favori della regione Lombardia guidata da Formigoni lo stabiliranno le inchieste in corso, ma da cittadino di questo martoriato paese, che vive uno dei periodi più bui, e non solo dal punto di vista economico, mi sento offeso ed indignato! Basta leggere quanto segue e capirete il perchè della mia indignazione:

"Ha fatto voto di povertà, oltre che di castità e di obbedienza ai superiori. Così Roberto Formigoni è entrato a far parte dei Memores Domini, il “gruppo adulto” di Comunione e liberazione, l’élite di Cl i cui membri “seguono una vocazione di dedizione totale a Dio vivendo nel mondo”. S’impegnano alla “contemplazione, intesa come memoria tendenzialmente continua di Cristo”, e alla “missione, cioè alla passione a portare l’annuncio cristiano nella vita di tutti gli uomini”. Il fondatore di Cl, don Luigi Giussani, li ha voluti impegnati “a seguire una vita di perfezione cristiana” attraverso la pratica dei tre voti: l ’obbedienza, la povertà e la verginità." 

Appaio inutili e banali le considerazioni di ordine politico e morale, ma sul tema non sarebbe auspicabile qualche parola della chiesa romana? Che ne dite?  Se non altro per dare un segno inequivocabile ai tanti cattolici che credono ed operano a favore degli ultimi, dei diseredati, dei senza speranza!


(testo citato e foto tratti da http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/19/i-memores-di-formigoni-tutta-una-vita-offshore/205471/)


Ha scritto proprio oggi Michele Serra







lunedì 16 aprile 2012


Appuntamento a La Goulette. Le assenze senza ritorno...

Dalla fine di aprile in tutte le librerie

Il libro di Franco Blandi "Appuntamento a La Goulette. Le assenze senza ritorno dei 150.000 emigrati italiani in Tunisia", racconta una storia di migrazione “anomala” quella dei 150.000 italiani che dalla metà dell'800 si trasferirono in Tunisia dando vita a una fervente comunità che contribuì in armonia con la popolazione autoctona allo sviluppo sociale e culturale del Paese.

Con la prefazione e la postfazione di:
Prof. Antonio Michelin Salomon, docente di Pedagogia generale e Analisi psicopedagogica dei contesti formativi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Messina;
Prof. Alessandro Versace, docente di Analisi dei contesti formativi, Psicopedagogia ed Educazione comparata presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Messina.


giovedì 12 aprile 2012

Un barcone.. di soldi clandestini

Non mi hanno sorpreso le informazioni delle ultime settimane sulle vicende della Lega e dei suoi protagonisti "cerchio magici". Non ci voleva poi tanto a capire di che pasta fossero fatti. Basta scorrere la recente storia della nostra Italia per scoprire le mille contraddizioni di un movimento che nato dal basso si è via via accreditato nelle stanze del potere fino a farne parte integrante. Non solo. Parlando alla pancia della gente, facendo leva sulle paure, sono riusciti a veicolare l'immagine dei difensori del popolo contro le invasioni di "Roma ladrona", degli immigrati clandestini, degli infedeli e via discorrendo. Il credito acquisito e la loro immagine salvifica sono servite a Bossi e ai suoi più stretti collaboratori per consolidare un potere che si è esercitato nelle stanze, nei palazzi della vituperata Roma, nel solco di un malcostume politico assai più squallido di quello di democristiana memoria.
Oggi scopriamo che i soldi del finanziamento pubblico ai partiti, soldi della comunità italica non solo padana, sono stati utilizzati per pagare titoli di studio per il figlio e per la "badante", per auto di lusso e vacanze da sogno, per investimenti in terre lontane africane da cui far giungere in Italia cospicui interessi. I soldi, come si sa, non hanno colore e neanche etnia, sono buoni sempre! Nessun leghista del "cerchio magico" si è adoperato per respingere il barcone carico di soldi provenienti dagli interessi dell'investimento leghista in Tanzania. Nessun documento, permesso o visto d'ingresso è stato richiesto. Nessuno si è preoccupato se quei soldi fossero clandestini che giungevano in Italia senza le regolari autorizzazioni. I soldi non conoscono le frontiere, le attraversano con facilità... Per gli uomini, come si sa, è un'altra storia.

Cosa ne pensa Benigni - Video dal sito di Repubblica

sabato 4 febbraio 2012

COLORI

Il Nero ed il Bianco mi nutrono
di infantili emozioni di buio e di luce.
Oscurando e accecando alimentano dolore,
cancellando i ricordi.


Il Verde ed il Giallo mi disegnano
pensieri di giovanili aspirazioni.
Di Natura felice,
tra i profumi d’erba e di frutta acerba.

Il Rosso, il Viola, l’Arancio mi raccontano
le illusioni delle passioni.
Utopici ideali comunque incollati nell’anima.
Amori veri e inventati comunque vissuti.


L’Azzurro, il Blu, il Rosa mi invitano
sulle tracce della serenità.
La cercano, la vogliono, raramente la incontrano.
La vedono passare lenta,
altre volte fuggire veloce, mai fermarsi.


I miei occhi vedono i colori
scandire i contenuti dell’anima, della memoria.
Colori nitidi, netti, a volte sfumati, pallidi,
mescolati a formare nuove tinte,
nell’inquieto arcobaleno della vita.


(Franco Blandi, 1996)

giovedì 2 febbraio 2012

Guarda.. guarda, hanno scoperto l'acqua calda!

Stamattina tutti giornali sono pieni di notizie sull'esito dell'indagine che ha riguardato la Formazione Professionale in Sicilia. Bene.. Finalmente" sarebbe il caso di dire. Ma le cose purtroppo non stanno così. Alcune domande che non troveranno risposte:
La politica siciliana si accorge solo adesso delle storture presenti in questo settore?
Non sono forse stati gli assessori regionali degli ultimi anni a determinare questo stato di cose grazie alle assunzioni di amici e parenti da parte di enti compiacenti che hanno fatto implodere il sistema portando i dipendenti da 4.000 a 9.000?
Ed ancora, perchè l'assessorato regionale alla Formazione Professionale in questi anni ha autorizzato centinaia di enti nuovi attraverso la concessione dell'accreditamento?
E' vero o no che dietro molte sigle di enti, soprattutto nuovi, ma anche "antichi" si celano personaggi politici di primo piano? (allo scopo basterebbe incrociare le parentele).
In tutto questo, dopo mesi e mesi senza stipendio, dopo provvedimenti e circolari schizofreniche senza una visione organica d'insieme, dopo proclami del burocrate o del politico di turno... tutto questo sa di beffa! Ci sarebbe da scrivere una commedia umoristica se non ci fosse dietro il dramma di tante famiglie e di tanti lavoratori sull'orlo del baratro!
Adesso basta!!! Come sempre siamo tutti bravi a sparare a zero, magari nascosti dietro un comodo scudo protettivo. Che il sistema della formazione professionale andasse riformato lo diciamo noi operatori del settore da decenni. Se questo non è accaduto è perchè la precarietà ha fatto comodo ai tanti politici che in questi anni hanno attinto a piene mani facendo le loro fortune politiche grazie alla proliferazione degli enti di formazione ed ai posti fittizi creati. Abbiamo tante volte denunciato che presto questo stato di cose avrebbe portato al collasso del sistema, ma nel silenzio di compiacenti organizzazioni sindacali, di enti ed anche di una parte di lavoratori è avvenuto quello che oggi è sotto gli occhi di tutti! Ma inviterei a riflettere chi sarà vittima di tutto questo.. se i suddetti politici, se gli enti, se le organizzazioni sindacali o piuttosto i lavoratori del settore, magari quella parte che svolge da decenni il proprio lavoro con serietà e professionalità!!! Voglio ricordare che in questi anni abbiamo dato risposte ed abbiamo fatto le veci di uno Stato e di una Regione assenti nel settore della formazione per i disabili, per i detenuti, i tossicodipendenti, all'interno delle comunità, nel garantire un percorso ai molti giovani espulsi dal sistema scolastico, nella formazione di tanti giovani che in una regione dove il lavoro è un miraggio, hanno trovato delle opportunità.. poche, ma le hanno trovate. Adesso sparate pure.. uccideteci tutti! Un solo rammarico.. aver creduto in questo lavoro ed averlo fatto seriamente e con onestà per tutti questi anni, ma questo nel mucchio ed in questa regione non conta!!!

mercoledì 1 febbraio 2012

Foto Finalista 
La foto di Franco Blandi finalista all'Oasis Photocontest (giuria presieduta da Steve McCurry).

Manovra: un semplice provvedimento porterebbe qualche miliardo di euro nelle casse dello Stato

Credo che tra le prime cose da inserire nella manovra ci sia l'asta delle frequenze televisive! Non per vendetta, ma per equità. Porta soldi subito e mette fine ad un sopruso ai danni della collettività ed in questo il PD dovrebbe essere in prima linea e fare le barricate! Mi auguro che anche stavolta non prevalgano tatticismi e "opportunità" (vedi bicamerale di alcuni anni fa). Tutti noi siamo disponibili ai sacrifici, ma nessun sacrificio saremo disposti a fare senza porre fine a queste sacche di privilegio, specie quando si chiede a chi ha dato sempre in questi anni come ai lavoratori dipendenti, pensionati, consumatori. Apprezzo molto quanto sta facendo Monti perchè ho ben presente l'eredità che ha ricevuto, ma mi piacerebbe che la discontinuità con il precedente governo, espressa in queste settimane a parole si realizzasse anche nei fatti.