sabato 15 luglio 2017

Chi amministra non può fomentare odio e razzismo

Nei paesi dei Nebrodi c'è una lunga tradizione di accoglienza e ospitalità. Leggendo i giornali di oggi e ascoltando i notiziari, stamattina mi pare di essermi svegliato in un luogo che non conosco. C'è tanta amarezza nel constatare il malcelato razzismo da una parte e la gestione a dir poco approssimativa dei migranti, sballottati come pacchi da una parte all'altra, tra chi li vorrebbe rispedire indietro e chi se li contende per ottenere prebende. 
Una cosa è gestire l'emergenza e accogliere i disperati, altra è denunciare chi ne approfitta per fare affari. Mettere insieme le due cose è sbagliato e stupido. 
Le iniziative di protesta intraprese da alcuni sindaci si basano, a loro dire, sulla mancata comunicazione da parte della Prefettura dell'arrivo dei migranti. Se si trattasse solo di questo potrei capire il loro risentimento. Purtroppo, però, a leggere i loro comunicati e osservando le loro azioni, traspare molto altro. Tutti sottolineano che non è una questione di razzismo, ma, piuttosto, di difesa delle loro comunità e paventano rischi per la sicurezza dei cittadini e di possibili rischi sanitari. Dicono di essere per l'integrazione e però fomentano iniziative che vanno nella direzione opposta (bloccare l'accesso ad una struttura o impedire l'arrivo di un gruppo elettrogeno non mi pare rappresentino azioni di benvenuto).
Credo, invece, purtroppo, che proprio di razzismo si tratti. E sapete perché? Nei nostri territori arrivano molti extracomunitari. Alcuni, però, sono più fortunati di altri. Con le dovute differenze faccio un esempio, se volete estremo e provocatorio, ma a mio avviso emblematico. Non ho visto la stessa indignazione e le stesse barricate per l'arrivo nei nostri comuni di schiere di giovani e meno giovani donne dell'Est. Fenomeno numericamente paragonabile a quello che viene definito "invasione". Alla ricerca di nuove prospettive di vita anch'esse, alcune di loro finiscono con il fare le badanti nelle nostre case, altre però, vanno a popolare i locali notturni e i night, diffusissimi nei comuni dei nostri territori. In entrambi i casi si tratta di migranti, la differenza sta nel fatto che i primi arrivano a bordo di barconi e non su aerei di linea. I primi sono prevalentemente neri, gli altri di pelle chiara, capelli biondi e bella presenza.
C'è dunque un pregiudizio. Ci sono migranti discriminati per la loro provenienza, per il loro aspetto, per la loro etnia. Se in quell'albergo fossero arrivati altri tipi di migranti, sono certo che non ci sarebbe stata una simile sollevazione. Come si sentiranno quelle persone, perché voglio ricordare che di persone si tratta, spesso minori, di fronte a una simile accoglienza?
Chi amministra una comunità dovrebbe evitare di fomentare odio e collaborare a trovare soluzioni possibili e umane. Anni di martellamento con notizie false, l'aver creato la paura del diverso, una politica impegnata solo nella ricerca del consenso, hanno creato un clima di disumanità diffusa.

P.S.
Per agevolare alcuni commenti:
1. Si, sono buonista
2. Ne ho portato qualcuno a casa mia, sia italiano che straniero, per me non fa differenza. Vorrei avere una condizione economica migliore e una casa più grande per poterne accogliere di più.
3. Non sono del PD.
4. Non gestiscono centri di accoglienza.

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