18 marzo 2015
Le notizie che arrivano dalla Tunisia inquietano e rattristano. Un popolo straordinario che sta cercando di coniugare il valore della democrazia con il rispetto del pluralismo religioso. Proprio per questo rappresenta un "pericolo" per i promotori della strategia del terrore. Per i fanatici non può e non deve esistere un esempio riuscito di civile convivenza. Sono certo che sarà difficile piegare la determinazione democratica dei tunisini che nel corso della storia sono stati esempio di civiltà, rispetto delle diversità, accoglienza.Sono vicino ai familiari delle vittime e ai tanti amici tunisini con i quali ho condiviso storie, racconti, umanità e vicinanza.
20 marzo 2015
Migliaia di tunisini sono scesi in strada, lungo la bellissima avenue Habib Bourguiba, per gridare la loro indignazione contro la strategia del terrore. In quelle strade da secoli convivono i simboli delle religioni cattolica, musulmana, ebraica. Donne, uomini e bambini, tutti insieme senza paura a gridare in difesa della libertà, dei diritti, della civile convivenza. Umanità che difende la libertà conquistata con coraggio, che non vuole cedere un centimetro della propria terra al cieco fanatismo che si nasconde dietro l'esibizione violenta di un credo religioso che nessun Dio ha mai predicato. Gli uomini del terrore ostentano sicurezza e onnipotenza, ma non sono uomini liberi. Sono schiavi del loro stesso fanatismo. Nessuno di loro può vedere oltre il campo visivo ristretto e distorto della violenza. Non sono coraggiosi quando scelgono vittime inermi e innocenti, quando violentato donne e bambini, quando distruggono statue e siti archeologici. Testimoniano soltanto la totale assenza di umanità e proprio per questo, nonostante le apparenti conquiste, sono destinati alla sconfitta.