lunedì 16 novembre 2015

Parigi

Tanta tristezza e senso di impotenza. Chi uccide in nome di un qualsiasi Dio, uccide due volte: la propria vittima e quel Dio che invoca. Sono convinto, peró, che le cause vadano cercate in profondità, senza lasciarsi trasportare dalle contingenze, volgendo lo sguardo indietro. Le tonnellate di odio sparse da troppi anni per il mondo hanno prodotto risentimento e barbarie. L'eccidio di Parigi, messo in atto da ragazzi poco più che ventenni, accecati dal fanatismo, nel nome di un improbabile dio, dovrebbe interrogare noi tutti sulle strategie messe in campo in questi anni dai governi europei e americano. Abbiamo la memoria corta. L'Isis, per stessa ammissione degli americani è stata finanziata e fatta crescere negli anni in cui serviva a fronteggiare i nemici di Bush. Nei numerosi scenari di guerra aperti in medioriente e negli altri sparsi per il mondo, spesso dimenticati, si sono realizzati inconfessabili accordi e strategie in combutta con i potenti del momento. Petrolio, armi, interessi economici, sete di potere, sono stati alla base di molti conflitti che per la gente comune sono serviti solo a seminare altro odio che inevitabilmente ha prodotto e produrrà come frutto altro e più potente odio. I fanatismi ed i fanatici sguazzano in simili contesti. Poi ci si meraviglia degli attentati e del terrore. Spero di sbagliarmi, ma non credo che tutto questo finirà presto. Intanto il pensiero alle ultime vittime inermi di Parigi e in ogni altra parte del mondo.

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